In collaborazione con la CINETECA di BOLOGNA
IL CINEMA RITROVATO
"Classici restaurati in Prima Visione"

Scopri i nuovi Film 2024-2025

*** I CLASSICI DEL CINEMA TORNANO IN SALA ***

Prosegue l'iniziativa della CINETECA di BOLOGNA
con tanti splendidi film
che hanno fatto la storia del Cinema
In Versione ORIGINALE Sottotitolati in ITALIANO



 

RASSEGNA
di WERNER HERZOG
Premio alla Carriera Mostra di Venezia 2025




__________________________________________________________

I primi Film in Visione saranno
FITZCARRALDO
e il DocuFilm
BURDEN OF DREAMS
sulla realizzazione di Fitzcarraldo
__________________________________________________________

LUNEDI 22 SETTEMBRE ore 21
Ingresso € 3,50



 

(RFT/1982) di Werner Herzog (158')

Opera culmine del cinema di Herzog, Fitzcarraldo, a più di quarant’anni dalla sua nascita, colpisce oggi, ancor più di ieri, per la grandiosità dell’impianto visivo e la potenza della messa in scena. Se è vero, in effetti, che tra tutti i film del cineasta tedesco questa potrebbe apparire sulla carta la più lineare e “scontata” delle sue produzioni, non si può negare, al tempo stessa, come essa sia anche quella più memorabile e decadente. Ciò che lo spettatore ha di fronte, è forse l’ultimo anelito di una concezione del cinema d’autore, maestosa e “sprecona”, che fa dell’eccesso produttivo, vero o presunto, la sua cifra stilistica distintiva. Al pari dei grandi visionari della Settima arte (von Stroheim, tanto per ricordarne uno), il regista monacense sembra non volersi fermare di fronte a nulla pur di visualizzare il suo affresco cinematografico. Non lo spaventa la costruzione di una vera e propria imbarcazione, né lo preoccupa l’idea di metterla sulle spalle di centinaia di comparse indios che trasportano il pesante fardello tra le insidie della foresta amazzonica, in un progetto costato all’epoca otto miliardi di vecchie lire e che si è protratto per tre anni tra mille perigli e difficoltà varie – non ultimi i “capricci” della sua star, Klaus Kinski. Quello che oggi verrebbe semplicemente risolto con il computer o gli effetti digitali e che ieri veniva al più realizzato con l’ausilio di modellini, Herzog lo vuole nella realtà quasi fosse alla ricerca di immagini “non consunte” dalla globalizzazione, capaci di trasudare sangue e fango, lacrime e sudore. Ma al di là di tutto ciò, in Fitzcarraldo culmina anche il desiderio sincero del regista di concludere un discorso già iniziato e portato avanti passo passo nelle sue opere precedenti. Si tratta di un’arringa di sconcertante profondità a favore della “diversità”, qui esemplificata nella presentazione degli indios visti come “forza lavoro” da tutto il mondo occidentale e nella riproposizione dell’ennesimo personaggio del sognatore “folle”, interpretato con insuperabile maestria da Klaus Kinski. Un discorso dunque che parla della capacità del “diverso” ad obbligarci a comprendere noi stessi. Perché nella visione quasi ”nietzschiana” di Herzog quando noi guardiamo in quell’abisso che è lo sguardo degli altri, è l’abisso che guarda in noi e ci disvela la verità.

 


MARTEDI 23 SETTEMBRE ore 21
Ingresso € 3,50


 

 

(USA-Germania/1982) di Les Blank (95')

Non avevo conservato nessuna ripresa con Robards e Jagger; le uniche immagini rimaste sono quelle del film di Les. Non sono stato io a invitare Les Blank nella giungla. È venuto di sua iniziativa perché aveva una gran voglia di girare un film laggiù. All’inizio ero infastidito dalla prospettiva di avere una cinepresa che mi ronzava intorno, perché c’è qualcosa di sgradevole nel girare film sui film. Se, per esempio, cucini un pasto a casa, c’è qualcuno che ti fissa le mani, scrutando attimo per attimo quello che fai, all’improvviso non riesci a concludere più nulla di buono. Quando siamo osservati tendiamo a comportarci diversamente. Ma Les si è rivelato una presenza positiva. È molto discreto e senza dubbio ha buon occhio. Bisogna tuttavia tener presente che le riprese per il suo film sono durate cinque settimane, mentre la lavorazione di Fitzcarraldo ha richiesto quattro anni. Quindi Les Blank ha documentato solo una piccolissima parte di ciò che è avvenuto durante la lavorazione del film. 

Les mi piaceva perché non era una specie di buffone di corte sempre impegnato ad adulare la produzione. Passava la gran parte del tempo nella zona in cui gli indios preparavano da mangiare. Cucinava con loro e riprendeva le file di formiche. Il suo interesse per le formiche era pari a quello per il film. Apprezzavo molto il suo atteggiamento, Burden of Dreams mi piace molto anche se di quando in quando non trasmette un’immagine positiva di me, e mi ha causato dei problemi. Per esempio a un certo punto parlo di persone che hanno perso la vita, ma Les non ha incluso la mia spiegazione delle circostanze. L’ha tagliata e così all’improvviso, sembra che io abbia messo in pericolo vite umane pur di girare il mio film. Questo tanfo mi ha accompagnato per un intero decennio.  – Werner Herzog


 

 

Gli altri film della Rassegna di ...
WERNER HERZOG
Premio alla Carriera Mostra di Venezia 2025




AGUIRRE, FURORE DI DIO

(RFT-Perù-Messico/1972) di Werner Herzog (100')

Scopri il Film
__________________________________________________________

L'ENIGMA di
KASPAR HAUSER

(Germania/1974) di Werner Herzog (110')

Scopri il Film
__________________________________________________________

LA BALLATA DI STROSZEK
(Germania/1977) di Werner Herzog (115')
Scopri il Film
__________________________________________________________

WOYZECK

(Germania/1979) di Werner Herzog (80')

Scopri il Film
__________________________________________________________

NOSFERATU
IL PRINCIPE DELLA NOTTE

RFT-Francia/1979) di Werner Herzog (107')
Scopri il Film
 


Ed inoltre ... tanti altri Capolavori

PEEPING TOM
L'OCCHIO CHE UCCIDE
NUOVO RESTAURO 4K- 65° ANNIVERSARIO
(GB/1960) di Michael Powell (101')

Scopri il Film
__________________________________________________________

THE ROCKY HORROR
PICTURE SHOW

NUOVO RESTAURO 4K- 50° ANNIVERSARIO
(USA/1972) di Jim Sharman (100')

Scopri il Film
__________________________________________________________

VIALE DEL TRAMONTO
NUOVO RESTAURO 4K- 75° ANNIVERSARIO
(Sunset Boulevard, USA/1950) di Billy Wilder (110')

Scopri il Film
__________________________________________________________

LA FEBBRE DELL'ORO

NUOVO RESTAURO 4K- 100° ANNIVERSARIO
(USA/1925) di Charlie Chaplin (96')

Scopri il Film
__________________________________________________________

A HISTORY OF VIOLENCE
NUOVO RESTAURO 4K- 20° ANNIVERSARIO

(USA-Germania/2005) di David Cronenberg (96')

Scopri il Film

 


 

RASSEGNA-EVENTO
di DAVID LYNCH

Clicca QUI


In ricordo di DAVID LYNCH
una RASSEGNA dei suoi Film
Ore 21 - INGRESSO €. 6,00
 
 

Nove film, un documentario, cortometraggi e scene inedite nelle sale italiane da maggio 2025 a gennaio 2026: si inizia nel mese del Festival di Cannes con Cuore selvaggio, dal 12 al 14 maggio, per celebrare i 35 anni della Palma d’Oro vinta dal film nel 1990.
Dal 26 al 27 maggio
sarà in sala l’esordio al lungometraggio del 1977, Eraserhead, seguito, dal 16 al 17 giugno, da uno dei suoi film più amati, The Elephant Man.

Il calendario riprenderà dopo l’estate con Velluto blu (dal 15 al 17 settembre), Fuoco cammina con me (ottobre), Strade perdute (ottobre), Una storia vera (novembre), Mulholland Drive (novembre).
Chiude il ciclo, a gennaio 2026, l’ultimo lungometraggio realizzato da David Lynch,
Inland Empire, del quale celebreremo il 20° anniversario.
A completare questo amplissimo affresco del cinema di David Lynch ci saranno anche l’intervista realizzata nel 2018 da
Pierre-Henri Gibert per la serie L’image  originelle (First image), i cortometraggi e i lavori di animazione realizzati negli anni da Lynch, i Missing Pieces di Twin Peaks.

In pochi si sono chiesti perché, vedendo un film di David Lynch, ci si sente a casa”, ha scritto Roy Menarini, appassionato studioso del cinema di Lynch. “Anche di fronte ai mondi più oscuri, alle minacce più irrazionali, alla violenza più raccapricciante, l’universo ribattezzato come Lynchtown è diventato per noi famigliare. Amiamo abitarci, tornarci, metterci alla prova ogni volta. E non è un caso che la notizia improvvisa della morte del regista americano abbia suscitato una delle più sincere e unanimi ondate di affetto che si ricordino per un artista: evidentemente quel piacere di fronte ai suoi racconti distorti e geniali è sempre stato dettato dall’integrità artistica e dalla trasparenza creativa. Lynch, in pratica, ci ha sempre detto la verità, si è confessato con un candore unico, si è spogliato delle sue visioni e le ha condivise senza filtri, da uomo generosissimo quale era e testardamente dedito al suo cinema e alle sue immagini. Rivedere tutti insieme i suoi film significa ora riguardare in prospettiva tutta la nostra Lynchtown personale, perdendoci volontariamente in quel magnifico e impareggiabile labirinto visionario dove i confini tra un’opera e l’altra tendono a sfumare”.

 
 

 


… Classici del cinema che ritrovano il grande schermo, che ritrovano l’incontro vivo con il pubblico di una sala cinematografica. Capolavori di ogni tempo (e senza tempo) che tornano ad essere prime visioni. E di prime visioni di tratterà a pieno titolo, per le generazioni di oggi: perché è solo la visione collettiva davanti a un grande schermo che può recuperare, di questi film, l’autentica bellezza visiva, l’emozione dirompente, e tutto il divertimento, il piacere, il brivido.
La Cineteca di Bologna promuove insieme al Circuito Cinema la distribuzione di una serie di dieci grandi film nelle sale del Circuito Cinema, diffuse sull’intero territorio nazionale. si tratta, in tutti i casi, di film restaurati con tecnologia digitale negli ultimi anni, riportati quindi a uno splendore e a una nitidezza visiva mai raggiunti prima: in tutti i sensi, prime visioni. I film saranno presentati in versione originale con sottotitoli italiani.
Basta aver assistito una sola volta alla proiezione di un grande film restaurato in un festival o rassegna internazionale per rendersi conto di quanto l’esperienza risulti coinvolgente per un ampio pubblico. Le visioni televisive (peraltro sempre più rare!) o su dvd (peraltro di qualità spesso modesta) vengono spazzate via dalla presenza viva delle immagini su un vero schermo.