ORARI

  Giovedì 28/12   Ore 21,00
     
  Venerdì 29/12   Ore 21,00
     
  Sabato 30/12   Ore 19,15 - 21,00
     
  Domenica 31/12   Ore 17,30 - 19,15 - 21,00
     
  Lunedì 01/01   Ore 17,30 - 19,15 - 21,00
     
  Martedì 02/01   Ore 21,00
     
  Mercoledì 03/01   N.D.  Rassegna

Un film di AKI KAURISMAKI

Finlandia - 81' - Commedia



'Premio della Giuria'
al Festival di Cannes

La SINOSSI : “Due persone sole (Alma Pöysti e Jussi Vatanen) si incontrano per caso una notte a Helsinki. È l’ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita.
Il percorso è però intralciato dall’alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal non conoscere nomi o indirizzi reciproci e dalla tendenza generale della vita a porre ostacoli a chi cerca la propria felicità”

La RECENSIONE :  Ci sono un Lui e una Lei. Non importa come si chiamino: a lungo ignorano persino loro l’una il nome dell’altra. Importa che sono due perdenti, due proletari. Lui fa l’operaio, dorme in una baracca, beve troppo. Lei lavora in un supermercato, ma la licenziano perché si è portata a casa un panino scaduto destinato al cassonetto dei rifiuti.
Anche Lui, finirà senza lavoro, colpa dell’alcool. In un modo o nell’altro andranno avanti. Soprattutto, in un modo o nell’altro s’incontreranno, continueranno a incontrarsi grazie al destino, e per colpa del destino saranno destinati a perdersi, ritrovarsi, perdersi ancora.
Lui e Lei si muovono in silenzio, con fatica ma determinazione, nel mondo di Aki Kaurismäki, sempre più minimale, sempre più essenziale, sempre più pieno di sentimento.
“Una tragicommedia gentile”, si è detto di questo film.
Una gentilezza che si avvicina tanto, tantissimo, alla poesia. La poesia del vivere quotidiano.

Una tragicommedia che, inesorabilmente, ti porta a fare il tifo per questa improbabile coppia, così sfortunata e così dignitosa, così provata dalla vita ma così imperturbabile nella sua silenziosa rassegnazione a sopportare ogni colpo inflittole.
Un tifo che tiene col fiato sospeso, che ti fa agitare sulla poltrona all’ennesima beffa del caso, nemmeno fossi lì a gridare “Voltati” a Julie Christie nel finale del
Dottor Zivago.
Fallen Leaves è un film dove lui e lei vanno a vedere The Dead don’t Die di Jim Jarmusch e un altro spettatore, uscendo dal cinema dice “Mi ha ricordato Diario di un curato di campagna di Bresson”. “A me Fino all’ultimo respiro di Godard”, gli risponde un amico.
Perché Fallen Leaves è anche una commedia.
E
Fallen Leaves è un film in cui il cui Lei adotta un cane. Lo chiama Chaplin.
Non sono stati messi lì a caso, i nomi di questi quattro registi (e se ne potrebbero citare altri grazie a delle locandine piazzate a arte). Se
Kaurismäki lì ha messi nel suo film è perché nel suo film, magari a tratti, magari in qualche sfumatura, c’è anche, in parte, il loro cinema. L’essenza, l’aroma del loro cinema.
Poi certo, c’è
Kaurismäki.
Inconfondibile nello stile, nei volti, nelle atmosfere che è capace che creare.
Inconfondibile nel racconto di un’umanità marginale e magari squallida, che però dallo squallore del mondo emerge luminosa proprio grazie al suo essere così piena di umanità. Di gentilezza, di rispetto, di amore. Con una sobrietà che non è alcoolica, sicuro (anche se, qui, qualcosa cambia), ma che è di toni, parole, sentimenti.
Le foglie cadono, ma la speranza, quella, non muore. Procede con fatica, magari, ma non muore.
Anche se la radio parla di continuo della tragedia della guerra, anche se il capitalismo è sempre più spietato, anche se il caso ci mette del suo e i vizi e le paure che ci portiamo appresso rischiano di rovinare tutto. Con un po’ di gentilezza, con un po’ di amore, la speranza non muore.
E alla fine, alla fine di 80 esemplari minuti fatti semplicità, cinema e bellezza, c’è anche da asciugare qualche lacrima.  (Recensione di Federico Gironi  ComingSoon)


ORARI

  Domenica 31/12   Ore 15,30
     
  Lunedì 01/01   Ore 15,30

 





 


Un film di WOODY ALLEN

Francia/Usa - 93' - Commedia/Thriller



Un film da non perdere

Uno dei migliori film di Woody Allen

La SINOSSI : Un Colpo di Fortuna - Coup de Chance, il film diretto da Woody Allen, è ambientato a Parigi e dintorni e racconta la storia di Fanny e Jean (Lou de Laâge e Melvil Poupaud), una coppia all'apparenza perfetta. I due sono molto soddisfatti della loro vita, vivono in un bellissimo appartamento in uno dei migliori quartieri della città e, nonostante del tempo sia passato, sembrano innamorati come il primo giorno.
Quando Fanny incontra
Alain (Niels Schneider), un suo ex compagno del liceo, rimane completamente affascinata da lui. I due iniziano a incontrarsi con molta frequenza, cosa che li porterà ad avvicinarsi sempre di più...

La RECENSIONE :  Per il suo 50esimo film, Un colpo di fortuna – Coup de Chance, presentato fuori concorso in anteprima all’80 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Woody Allen si consacra come cineasta europeo, girando interamente in francese nella Parigi già a lui cara per Midnight in Paris. Con un cast di attori ben conosciuti oltralpe composto da Lou de Laâge, Valérie Lemercier, Melvil Poupaud e Niels Schneider, Allen mette in scena una storia noir, d’amore e d’adulterio affine per tematiche a Match Point seppur meno oscuro e più incline alla commedia e al giallo.
Fanny e Jean sono in apparenza la coppia perfetta, una vita agiata, un appartamento lussuoso in un quartiere centrale di Parigi, amici con cui condividere scampagnate, weekend fuori porta e battute di caccia. Un giorno Fanny incrocia per strada Alain, ex compagno di liceo che da subito svela la sua infatuazione per lei ai tempi e il suo rinnovato interesse. Fanny perde la testa e rischia di rompere l’idillio della sua vita da sogno.
Ancora una volta Woody Allen si interroga sul ruolo del fato e delle coincidenze nella vita di ognuno di noi e per farlo, contrappone dei fatalisti e passionali come Alain e Fanny ad un uomo che si vanta di essere l’artefice della propria fortuna, Jean. Senza battute di arresto, narrative ed emotive, a pieno ritmo,
Un colpo di fortuna – Coup de Chance è prima storia di passioni e finestre su altre vite possibili e poi mistero da risolvere in un veloce cambio di registro che avviene con la fluidità che solo un Maestro può gestire. Quando tutti i giochi sembrano fatti, Allen scrive e dirige la vittoria del caso sulla volontà e le previsioni dell’essere umano e confeziona un 50esimo film lucido, blu elettrico, comico, romantico e grottesco.  (Chiara Nicoletti - CineCriticaWeb)
 

Una breve rassegna della stampa italiana sul film
(a cura di Simone Soranna)

Sin dalla sua presentazione al Festival di Venezia, la critica italiana ha accolto favorevolmente il film di Woody Allen. In primo piano viene analizzata la “relazione” tra il regista e la capitale francese. «Ritorna a Parigi il cinema di Woody Allen – scrive Simone Emiliani su Sentieri Selvaggi – Non è solo una ricorrenza in occasione del suo 50° film, ma un atto d’amore nei confronti della sua New York europea. Non è più magica come Tutti dicono I Love You né misteriosa nel suo viaggio nel passato di Midnight in Paris, ma è solare, quasi accecante fin dal primo incontro in Avenue Montagne tra Fanny e Alain». Sulla medesima sequenza si concentra anche Roberto Manassero, il quale, sulle pagine di Cineforum, afferma: «che Woody Allen sia ancora oggi un grande regista lo si capisce dalla prima sequenza di Un colpo di fortuna – Coup de Chance, in cui i due futuri amanti Fanny (Lou de Laâge) e Alain (Niels Schneider), lei impiegata in una casa d’aste, lui scrittore, si incontrano per strada a Parigi dopo essersi conosciuti anni prima in un liceo di New York. La camera di Vittorio Storaro regge un morbido piano sequenza che prima coglie di sfuggita l’incrocio tra i due personaggi e poi dopo un attimo il saluto e la conversazione, introducendo lo spettatore nello spazio della città e nella accidentalità dell’incontro».

Elisa Battistini inserisce il film nel percorso autoriale del regista. Scrive infatti così su Quinlan: «il cinquantesimo film dell’instancabile Woody Allen riprende dilemmi assai cari all’autore newyorchese fin dai tempi di Crimini e misfatti ma che hanno contraddistinto moltissimo gli ultimi vent’anni del suo cinema a partire da quel Match Point cui Un colpo di fortuna – Coup de Chance in qualche misura si riallaccia. Nel cupo dramma con Scarlett Johansson del 2005 eravamo a Londra mentre qui siamo Parigi, ma la Ville Lumière è molto differente da quella, nostalgica e magica, messa in scena in Midnight in Paris e ricorda quasi più la fredda capitale britannica». Le fa eco Mariuccia Ciotta, che su Film Tv rimarca il fatto che «lungo i marciapiedi calpestati da Léaud in Baci rubati, Allen ha trovato la sua nuova New York in un meraviglioso thriller d’amore che vira in noir, senza il solito alter ego balbettante».

Dello stesso parere è Matteo Mazza, il quale, sulle pagine di Duels, afferma che «l’Allen parigino (Midnight in Paris ma non si dimentichi la squisita parte finale di Tutti dicono I Love You) non è mai stato così pragmatico e razionale e tragico come qui in Un colpo di fortuna – Coup de Chance, suo cinquantunesimo film da regista, primo ad essere girato in lingua francese. Mentre nei due titoli menzionati prevaleva una componente onirica e surreale finanche magica e immaginifica, sorprendentemente in quest’ultima sua opera emerge uno sguardo disincantato e spietato, rigoroso e imperturbabile nei confronti delle cose serie della vita, un po’ come accadeva nei cupi e tragici film londinesi (Match Point soprattutto ma pure Sogni e delitti e Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni)».