ORARI  PROGRAMMAZIONE

  Giovedì 28/11   Ore 21.30
     
  Venerdì

29/11

  Ore 21.30
     
  Sabato

30/11

  Ore 18.00 - 19.45 - 21.30
     
  Domenica 01/12   Ore 17.00 - 18.45 - 20.30
     
  Lunedì 02/12   Ore 21.30 
     
  Martedì 03/12   Ore 21.30
     
  Mercoledì 04/12   Rassegna

 


 

 

'Un giorno di Pioggia a New York'
è un capolavoro !

Regia: WOODY ALLEN

Cast: 
con Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez
Jude Law, Diego Luna,
Liev Schreiber

Nazionalità:
 Usa - Durata: 92 min. - Genere: 
Commedia


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Trama : Un giorno di Pioggia a New York, il film diretto da Woody Allen, racconta la storia di una coppia di giovani innamorati, Gatsby e Ashleigh (Timothée Chalamet ed Elle Fanning). I due arrivano nella Grande Mela perché la ragazza è riuscita a ottenere un'intervista con Roland Pollard (Liev Schreiber), un regista in crisi. Gatsby è innamorato di New York, mentre Ashleigh non la visita dai tempi dell'infanzia. La coppia ne approfitta per trascorrere un weekend spettacolare insieme nella grande città o almeno questa era l'intenzione iniziale.
L'intervista a Pollard coincide con la festa organizzata dai ricchi genitori di Gatsby, con i quali il giovane non ha un buon rapporto a causa di idee di pensiero totalmente opposte. Giunti a NYC, il ragazzo lascia la sua fidanzata all'Hotel Soho per incontrare il regista, con la promessa che si sarebbero rivisti per pranzare insieme. L'incontro con Pollard si rivela una grande occasione per la giornalista in erba, il cineasta ha in serbo un succulento scoop per lei. Ashleigh si vede costretta ad annullare il pranzo con Gatsby e da questo momento in poi tutti i loro piani andranno in fumo.
Oltre al brutto tempo, i due incapperanno in una serie di avventure e buffe situazioni. Ashleigh a caccia della notizia perfetta, si ritroverà costretta a boicottare l'invito del suo fidanzato per presentarla ai genitori, finendo per non trascorrere del tempo con lui, ma con il divo sudamericano Francisco Vega (Diego Luna). Gatsby, invece, riceverà una parte in un film accanto alla seducente Shannon (Selena Gomez), che lo farà riflettere sul suo rapporto con Ashleigh, soprattutto quando il giovane vede in TV la sua fidanzata insieme a Vega...

Recensione : Il nuovo film di WOODY ALLEN  è un capolavoro.
Gatsby Welles. Un nome che è tutto un programma. La versione alleniana di un personaggio di Salinger (uno dei ragazzi Glass più che un Holden Caulfield), ma senza le stilizzazioni cartoonesche e le iconografie ostentate di un Wes Anderson. Una persona reale che si muove nel mondo reale, e proprio per questo le sue radici sono - appunto - letterarie e cinematografiche in purezza, senza quella mediazione che rielabora e distilla i tratti fisici e caratteriali per adattarli a un mondo creato ex novo.
Gatsby è il prodotto dell'alta società dell'Upper East Side, è intelligente, colto e ribelle, ma senza estremismi e dannazioni. È un ragazzo alla ricerca del romanticismo di un mondo e un'epoca che sono scomparsi, o che ci vogliono far credere tali. Quello dei vecchi film, della musica di una volta, dei bar degli alberghi coi pianisti che non la smettono mai di eseguire standard e classici mentre tu sorseggi il tuo drink, e fuori piove, sopra Central Park, sopra New York.
Gatsby è l'ennesima incarnazione giovane - in questo caso ancor più giovane che in altri- di Woody Allen, che gli affida il suo sguardo e il suo pensiero. La sua malinconia, il suo disincanto, la sua verità.
Proprio perché li fa raccontare a Gatsby, e proprio perché la storia del film è quella che è, Un giorno di pioggia a New York è tutt'altro che un film che rimpiange i bei tempi andati: è anzi quello che riafferma l'attualità e l'importanza e perfino l'urgenza di un certo modo di intendere la vita.
Non è affatto l'affettato e snobistico elogio di quella cultura highbrow che permea la vita di Gatsby e che pare ossessionare quel "culture vulture" di sua madre, ma la necessità imprescindibile di inseguire il bello - e sì, anche la cultura - anche e soprattutto a partire da condizioni svantaggiate, o di difficoltà e degrado. Seguendo magari le proprie inclinazioni personali, piuttosto che i dettami delle scuole, della famiglia o della società.
Come sempre, Woody Allen parla del destino. E questa volta di un destino che fa andare le cose come devono andare. E permette la possibilità del riscatto e dell'espressione personale.
La giornata sognata e programmata da Gatsby a New York assieme alla fidanzata Ashleigh non va affatto come deve andare. D'altronde, lui ama il cielo grigio, la pioggia e Charlie Parker. Lei - che pure è ricca ma viene comunque da Tucson, Arizona, e si vede - ama invece la luce del sole che sembra sempre illuminarla d'oro (grazie a Storaro), Bird non sa nemmeno chi sia, è appassionata di cinema art house ma tutto sommato subisce il fascino delle star più di quello delle loro opere.
Ma non solo le origini di Ashleigh, la sua natura semplice, o il suo essersi dedicata ai patemi artistici, sentimentali o erotici di un regista in crisi, del suo sceneggiatore e di un divo del cinema nel corso di quella che doveva essere la "loro" giornata, a portare Gatsby lontano da quella ragazza in fondo buona e sincera. Sono solo i loro colori così diversi, è New York che detta la sua agenda, è il destino stesso. È il fatto che Gatsby verrà spinto in maniera definitiva verso la ricerca della bellezza e della felicità che sono solo suoi, e personali, proprio da una madre che pensava così dittatoriale, nel corso di una scena spiazzante e coraggiosa, di commovente e straordinaria intensità. Da una verità che lo riguarda, e che lo aiuta a mettere tutto nella giusta prospettiva.
Proprio quando le circostanze - sue e del mondo - potrebbero giustificare un legittimo abbandono al pessimismo, ecco che Woody apre la porta alla speranza. La speranza di potersi migliorare, redimere, realizzarsi e del trovare - tra tutti i colori e le persone del mondo, e con tutti i nostri passi falsi - quelli che più e meglio si adattano a noi.
La speranza di poter vivere quel romanticismo - esistenziale, prima che sentimentale - che in un mondo sempre più ottuso e osceno, cinicamente opportunista nel migliore dei casi,  pare dimenticato da tutti, e di essere quel che si è senza compromessi, dribblando le convenzioni. Accettando le conseguenze di queste scelte, ma senza dimenticare di poter crescere e cambiare.
Il discorso di Woody Allen ha raggiunto una semplicità serena e rasserenante, e al tempo stesso la profondità e lo spessore del discorso filosofico diventano sempre più evidenti. Un giorno di pioggia a New York è il suo racconto zen. Parla con dolcezza, ma senza risparmiarsi o nascondere i lati più ruvidi del vivere - perché ne sono parte integrante e perfino formativa - del fatto che l'unico antidoto possibile al pessimismo e alla malinconia disforica, sia continuare a inseguire quella bellezza fatta di arte, musica, cinema, cultura, sentimenti e passioni che - davvero - è l'unica cosa che può salvare noi stessi e il mondo. Chi insegue altro (l'effimero e non la verità, l’opportunità e non il sentimento), chi perde il treno della bellezza e dell'amore, come Ashleigh, avrà quel che si merita. Il destino, per loro, è quel che è.
Allen, con la bellezza sopraffina di Un giorno di pioggia a New York, e con la sua serena resistenza alle peggiori derive del presente, fa quel che sa e che può per sé e per noi: per salvarci e migliorarci. Per farci uscire dal cinema felici e riscaldati dal calore del suo racconto e pronti a restituirlo a chi ci è vicino.   Woody Allen salverà il mondo.  (Federico Gironi - ComingSoon)