ORARI

  Domenica 24/12   Ore 17,30 - 19,15
     
  Lunedì 25/12    Ore 17,30 - 19,15 - 21,00
     
  Martedì 26/12   Ore 17,30 - 19,15 - 21,00
     
  Mercoledì 27/12   N.D.  Rassegna



 

 

Un film di AKI KAURISMAKI

Finlandia - 81' - Commedia



'Premio della Giuria'
al Festival di Cannes

La SINOSSI : “Due persone sole (Alma Pöysti e Jussi Vatanen) si incontrano per caso una notte a Helsinki. È l’ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita.
Il percorso è però intralciato dall’alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal non conoscere nomi o indirizzi reciproci e dalla tendenza generale della vita a porre ostacoli a chi cerca la propria felicità”

La RECENSIONE :  Ci sono un Lui e una Lei. Non importa come si chiamino: a lungo ignorano persino loro l’una il nome dell’altra. Importa che sono due perdenti, due proletari. Lui fa l’operaio, dorme in una baracca, beve troppo. Lei lavora in un supermercato, ma la licenziano perché si è portata a casa un panino scaduto destinato al cassonetto dei rifiuti.
Anche Lui, finirà senza lavoro, colpa dell’alcool. In un modo o nell’altro andranno avanti. Soprattutto, in un modo o nell’altro s’incontreranno, continueranno a incontrarsi grazie al destino, e per colpa del destino saranno destinati a perdersi, ritrovarsi, perdersi ancora.
Lui e Lei si muovono in silenzio, con fatica ma determinazione, nel mondo di Aki Kaurismäki, sempre più minimale, sempre più essenziale, sempre più pieno di sentimento.
“Una tragicommedia gentile”, si è detto di questo film.
Una gentilezza che si avvicina tanto, tantissimo, alla poesia. La poesia del vivere quotidiano.

Una tragicommedia che, inesorabilmente, ti porta a fare il tifo per questa improbabile coppia, così sfortunata e così dignitosa, così provata dalla vita ma così imperturbabile nella sua silenziosa rassegnazione a sopportare ogni colpo inflittole.
Un tifo che tiene col fiato sospeso, che ti fa agitare sulla poltrona all’ennesima beffa del caso, nemmeno fossi lì a gridare “Voltati” a Julie Christie nel finale del
Dottor Zivago.
Fallen Leaves è un film dove lui e lei vanno a vedere The Dead don’t Die di Jim Jarmusch e un altro spettatore, uscendo dal cinema dice “Mi ha ricordato Diario di un curato di campagna di Bresson”. “A me Fino all’ultimo respiro di Godard”, gli risponde un amico.
Perché Fallen Leaves è anche una commedia.
E
Fallen Leaves è un film in cui il cui Lei adotta un cane. Lo chiama Chaplin.
Non sono stati messi lì a caso, i nomi di questi quattro registi (e se ne potrebbero citare altri grazie a delle locandine piazzate a arte). Se
Kaurismäki lì ha messi nel suo film è perché nel suo film, magari a tratti, magari in qualche sfumatura, c’è anche, in parte, il loro cinema. L’essenza, l’aroma del loro cinema.
Poi certo, c’è
Kaurismäki.
Inconfondibile nello stile, nei volti, nelle atmosfere che è capace che creare.
Inconfondibile nel racconto di un’umanità marginale e magari squallida, che però dallo squallore del mondo emerge luminosa proprio grazie al suo essere così piena di umanità. Di gentilezza, di rispetto, di amore. Con una sobrietà che non è alcoolica, sicuro (anche se, qui, qualcosa cambia), ma che è di toni, parole, sentimenti.
Le foglie cadono, ma la speranza, quella, non muore. Procede con fatica, magari, ma non muore.
Anche se la radio parla di continuo della tragedia della guerra, anche se il capitalismo è sempre più spietato, anche se il caso ci mette del suo e i vizi e le paure che ci portiamo appresso rischiano di rovinare tutto. Con un po’ di gentilezza, con un po’ di amore, la speranza non muore.
E alla fine, alla fine di 80 esemplari minuti fatti semplicità, cinema e bellezza, c’è anche da asciugare qualche lacrima.  (Recensione di Federico Gironi  ComingSoon)