INCONTRO con la Regista
CHLOE' BARREAU

Mercoledì 22 Novembre Ore 21,00
In collaborazione con KULT-PIACENZA
In collaborazione con  FICE Emilia-Romagna



 

Un film di CHLOE' BARREAU

GENERE: DOCUFILM - DURATA 95 minuti

Chloé Barreau firma con il suo nuovo film un'opera originale e affascinante, in cui la riflessione personale si intreccia a quella di chi ha condiviso con lei una parte del suo percorso.
Tra interviste e materiali di archivio, Frammenti di un percorso amoroso diventa un'indagine sincera che offre molti spunti per la riflessione ed emoziona.
L'atmosfera, sospesa tra malinconia e maturità nel ripensare al passato, mantiene alta l'attenzione dello spettatore che, al termine della visione, non può che ritrovarsi a ripensare al proprio percorso sentimentale.


Nel corso della nostra vita, ci innamoriamo delle persone più diverse. Cotta adolescenziale, amore a distanza, passione carnale, legame profondo: ogni storia è differente, ogni esperienza unica. Da quando aveva 16 anni, fra Parigi e Roma, Chloé Barreau – cineasta, autrice – ha filmato tutti i suoi amori. Mentre viveva una relazione, ne stava già costruendo il ricordo: riprendendo, fotografando, scrivendo. Ma ogni storia ha almeno due punti di vista… Cosa ricordano i suoi ex? Qual è la loro versione dei fatti? Frammenti di un percorso amoroso ricostruisce la vita di una donna attraverso il racconto delle persone che l’hanno amata: Sébastien, Jeanne, Laurent, Ariane, Rebecca, Anne, Jean-Philippe, Anna, Bianca, Marina, Marco, Caroline… Testimonianze intime e immagini private si mescolano per svelare i percorsi universali del sentimento amoroso. Un viaggio sorprendente nella memoria, per chiunque abbia amato.

La RECENSIONE di HotCorn.com
Frammenti di un percorso amoroso, un documentario diretto da Chloè Barreau che ripercorre oltre trent’anni della vita sentimentale della regista che tra Parigi e Roma ha filmato i suoi amori. Dopo aver raccontato l’amore dei suoi genitori, padre prete-operaio e madre infermiera (un matrimonio che fece scandalo nella Francia degli anni Settanta) nel suo primo film La colpa del padre, la Barreau torna ad indagare l’amore con un documentario in cui è lei stessa la protagonista delle relazioni che decide di raccontare. Mentre la Barreau viveva questi rapporti, ne fissava già i ricordi con filmati, fotografie e lettere.
Chissà se anche durante i suoi primi amori pensava che un giorno si sarebbe messa a nudo insieme a loro davanti al giudizio degli spettatori. La regista compie infatti una scelta coraggiosa con Frammenti di un percorso amoroso, soprattutto nel ribaltamento di ruoli che compie domandando alle sue vecchie compagne (e compagni) che ricordi hanno di lei. Ne viene fuori un’indagine sull’amore in cui si alternano diverse versioni dei fatti sulle relazioni che in più di un’occasione si intrecciano anche durante le interviste alle persone più care che hanno composto la vita di: Sébastien, Jeanne, Laurent, Ariane, Rebecca, Anne, Jean-Philippe, Anna, Bianca, Marina, Marco, Caroline.
La stessa Barreau ovviamente si interroga sulle sue relazioni e sul tipo di amore che ha dato e che ha ricevuto (o quello che credeva di ricevere). Si ricostruisce così la vita di una donna a noi totalmente estranea, e forse estranea anche a sé stessa così come ai suoi amori passati. «Pochi documentari parlano d’amore» lamenta la regista, e da qui la sua necessità con Frammenti di un percorso amoroso di esaminare il proprio passato sentimentale, con il privato e l’intimo che si mischiano innescando una riflessione sulla memoria, le sue difficoltà, le sue ispirazioni. Sul modo in cui il nostro percorso ci forma, sui diversi amanti che siamo, di volta in volta.Lontano da qualsiasi visione egoistica di quello che resta sull’amore quando questo non c’è più, l’indagine compiuta dalla Barreau con Frammenti di un percorso amoroso è quanto di più dolce e puro si possano ottenere sull’amore. Non sorprendetevi se, a fine documentario, vi sarete commossi come i protagonisti di queste relazioni. Un’opera piccola e grande, struggente, destinata a essere custodita per sempre nel cuore dei cinefili (e non) più sensibili.