Isaac
42enne scrittore
televisivo di New York,
ha una vita sentimentale
complicata, dopo aver
divorziato dalla moglie
che lo ha abbandonato
per una donna, incontra
e frequenta Mary, amante
del suo migliore amico,
ma presto si innamora di
Tracy una diciassettenne
in partenza per Londra
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Lunedì 15 Maggio
Ore 21,30
MANHATTAN
di
Woody Allen
(Versione Integrale Sottotitolata)
Usa - 96' - 1979
Sinfonia postmoderna
d’una grande città,
ricamo amoroso di
citazioni affidate ad un
bianco e nero di
bellezza vertiginosa,
mentre New York
s’allunga nel
panoramico: per
paradosso, solo uno
schermo grandissimo
rende piena giustizia a
questa storia di fragili
amori consumati tra
ristoranti alla moda,
diner confidenziali,
appartamenti in
penombra, sale di museo
o di planetarium, ma
pronta ad aprirsi sulle
meraviglie dello skyline,
di Central Park durante
un temporale estivo, di
una Quinta Avenue
filmata a passo di corsa
e in un crescendo della
Rapsodia in blu
che sfuma infine sulle
note malinconiche di
But not for Me.
Sono trenta-quarantenni,
sono intellettuali, si
innamorano e si
disamorano, vivono
trasportati dalla musica
di Gershwin e trafitti
dall’ironia amarognola
delle battute di Woody
Allen-Ike Davis,
coscienza tragicomica
d’un mondo: "Tutta
questa gente di
Manhattan che parla, si
agita e si crea problemi
inesistenti per non
pensare ai veri problemi
universali”. Film chiave
nella fi lmografia di
Allen, film di
approfondimento e
maturazione, trattato
con dispetto da chi
avrebbe voluto vedere in
Allen un lunatico
fool a vita,
Manhattan è film dal
fascino visivo
struggente, e ha
restituito come pochi la
nevrotica dolcezza del
vivere in un certo luogo
del mondo occidentale,
in una certa stagione
(la fine dei Settanta)
che ci appare ormai
lontana. |
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