TRAMA
:
Mentre
è
bloccato
a un
matrimonio
a
Palm
Springs,
Nyles
incontra
Sarah,
damigella
d'onore
e
pecora
nera
della
famiglia.
Dopo
essere
stata
salvata
da
un
brindisi
disastroso,
Sarah
inizia
ad
essere
attratta
da
Nyles
e
dal
suo
nichilismo
insolito.
Ma
quando
il
loro
incontro
improvvisato
è
ostacolato
da
un'interruzione
surreale,
anche
Sarah
deve
cominciare
ad
abbracciare
l'idea
che
nulla
ha
davvero
importanza
e
cominciare
a...
vivere
come
se
non
ci
fosse
un
domani!
LA
RECENSIONE
:
La
mattina
del
9
novembre,
per
Nyles,
inizia
svegliandosi
di
fianco
alla
fidanzata
Misty,
con
la
prospettiva
di
una
giornata
da
trascorrere
tra
piscina
e
celebrazioni
in
un
resort
nel
deserto
di
Palm
Springs.
La
coppia
è lì
per
partecipare
al
matrimonio
tra
Abe
e
Tala,
un'amica
di
Misty.
Un
momento
speciale
che
però
Nyles
sembra
trattare
con
fin
troppa
svagatezza,
brindando
agli
sposi
in
camicia
hawaiana
e
salvando
Sarah,
sorella
di
Tala,
da
un
discorso
pubblico
che
la
ragazza
non
vuole
fare.
Scappati
insieme
verso
il
deserto,
Sarah
vedrà
Nyles
trascinato
in
una
grotta
misteriosa,
che
ormai
da
tempo
immemore
lo
costringe
a
rivivere
la
giornata
del
matrimonio
senza
soluzione
di
continuità.
Dal
giorno
della
marmotta
al
giorno
del
matrimonio.
Commedia
arguta
dalla
creatività
slapstick
tutta
contemporanea,
Palm
Springs
riesce
ad
aggiornare
un
meccanismo
narrativo
di
per
sé
bizzarro
ma
che
ormai
vanta
una
certa
tradizione
cinematografica:
quello
del
time
loop,
l'anello
temporale
che
intrappola
i
personaggi
in
un'eterna
ripetizione
dello
stesso
risveglio.
Max
Barbakow
e
Andy
Siara,
regista
e
sceneggiatore
di
Palm
Springs,
non
arrivano
a
confermare
che
Nyles,
come
tutti,
ha
visto
Ricomincio
da
capo.
Di
certo
però
sfruttano
la
consapevolezza
disincantata
del
ragazzo
con
notevole
effetto
comico:
il
deserto
attorno
a
Palm
Springs
è
per
lui
ormai
un
parco
giochi
familiare,
così
come
familiare
è il
senso
di
rassegnazione
che
lo
trascina
da
un
bagno
in
piscina
a
una
morte
roboante;
entrambi
scenari
che
lo
faranno
risvegliare
l'indomani
nel
medesimo
letto
in
attesa
della
medesima
cerimonia.
Ciò
scagiona
il
film,
in
una
classica
mossa
di
postmodernismo
blasé,
dalla
responsabilità
di
dover
re-introdurre
il
concetto
del
loop
temporale
e il
prevedibile
stupore
del
protagonista,
come
era
quello
di
Bill
Murray
nel
1993
per
la
regia
di
Harold
Ramis.
Andy
Samberg
e
Cristin
Milioti,
coppia
per
caso
e
per
forza
composta
da
nomi
di
peso
della
commedia
a
stelle
e
strisce
contemporanea
(SNL
e
Brooklyn
Nine-Nine
per
lui,
How
I
met
your
mother
per
lei),
può
quindi
scatenarsi
in
una
parte
centrale
di
film
pirotecnica,
esilarante
e
avvincente
perfino
nella
sua
piattezza,
perché
in
fondo
nulla
ha
più
senso.
Oltre
al
piacere
ipercinetico
di
gag
sempre
più
elaborate,
c'è
la
fortuna
di
aver
catturato
lo
spirito
del
tempo
con
la
perfezione
di
chi
fa
centro
senza
volerlo.
Dei
molti
film
che
cercheranno
di
elaborare
quanto
avvenuto
nel
2020,
Palm
Springs
si
ritrova
in
prima
posizione
dopo
aver
preso
una
scorciatoia
casuale
dal
mondo
precedente.
La
sua
parabola
dark
sul
fascino
pericoloso
del
nichilismo
parla
a un
pubblico
- e
in
particolare
a
una
generazione
-
che
ha
visto
la
propria
vita
fermarsi
e si
è
trovata
intrappolata
in
una
routine
fatta
di
puro
ennui.
E
anche
se
non
tutti
hanno
un
rancoroso
J.K.
Simmons
alle
calcagna
per
sparigliare
le
carte
di
una
battle
royale
privata
in
stile
Fortnite,
il
riuscito
mix
di
romanticismo
e
spaesamento
esistenziale
posiziona
il
film
tra
i
migliori
esempi
recenti
del
genere
comico.
Con
tanto
tempo
da
ammazzare
ma
una
vita
ancora
da
vivere,
Palm
Springs
ha
la
freschezza
giusta
per
rivolgersi
all'oggi
come
al
domani.
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