È il
1989.
Nina
ha
undici
anni
e
una
famiglia
incasinata,
il
padre
e la
madre
litigano
sempre,
Lorenzo
(suo
fratello
minore),
quando
si
arrabbia,
diventa
un
pericolo.
Dal
centro
di
Roma
si
ritrova
catapultata
in
un
quartiere
di
periferia,
fatto
di
palazzoni,
ragazzi
sui
motorini
e
prati
bruciati.
Anche
la
scuola
è
diversa,
non
ci
sono
le
maestre
ma
le
suore,
non
ha
neanche
un
amico.
Ma
un
incontro
improvviso
stravolge
tutto,
come
una
tempesta:
ha
tredici
anni,
abita
nel
palazzo
di
fronte,
è
mulatta
e
balla
la
lambada.
Il
suo
nome
è
Sirley,
viene
dalla
Guyana
francese,
in
Sud
America,
e ha
un
sogno
ambizioso:
interpretare
la
Madonna
nella
processione
di
quartiere.
Sirley
è
una
creatura
strana,
con
un
passato
difficile,
piena
di
fascino
e di
mistero.
Non
le
importa
delle
regole,
non
ha
paura
di
nessuno,
e
l’unico
modo
che
ha
per
interagire
con
le
persone
è
quello
di
aggredirle
o di
sedurle.
Nina
ne è
attratta
e
spaventata,
eppure
Sirley
fa
qualcosa
che
nessuno
finora
ha
fatto
davvero:
le
dà
attenzione
e a
modo
suo,
la
fa
sentire
speciale.
La
coinvolge
in
un
mondo
nuovo,
e
rapidamente
quest’amicizia
così
anomala
la
assorbe
totalmente.
Maledetta
primavera
è il
racconto
di
come
il
desiderio
plasma
e
trasforma
l’infanzia
in
adolescenza.
Una
storia
di
crescita
e di
solitudini.
Una
storia
d’amore
vista
con
gli
occhi
di
una
bambina
che
cerca
il
suo
posto
nel
mondo.
È
una
storia
personale
e
sincera
quella
del
film
Maledetta
primavera,
un
viaggio
a
ritroso
che
la
sceneggiatrice
e
regista
Elisa
Amoruso
compie
verso
un
momento
della
sua
vita
da
ragazzina
sulla
soglia
dell'adolescenza.
Sono
anni
80
intrisi
di
ricordi
che
ruotano
intorno
a un
trasloco
della
famiglia
Amoruso,
dal
centro
di
Roma
verso
la
periferia,
un
cambio
piuttosto
radicale
che
travolge
la
crescita
della
giovane
Elisa
segnandola
con
un'intensa
nuova
amicizia.
Non
sappiamo
quanto
possa
essere
stato
terapeutico
per
la
regista
questo
percorso
nostalgico
che
sin
dai
primi
minuti
diventa
qualcosa
che
appartiene
anche
a
noi.
La
Amoruso
ci
mette
tecnica
e
anima
nel
tradurre
le
emozioni
della
sua
storia
in
immagini,
musica
e lo
fa
con
una
intima
direzione
degli
attori,
tutti
bravissimi.
Alcuni
momenti
sono
così
intensi
che
sembra
sentire
il
profumo
e il
vento
di
quella
primavera
di
tanti
anni
fa.
(Antonio
Bracco
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