ORARI

  Sabato 03/02   Ore 21,00
     
  Domenica 04/02   Ore 21,00
     
  Martedì 06/02   Ore 21,00  in V.O.S.
     



 


MIGLIOR FILM
'UN CERTAIN REGARD'
Festival di Cannes
 





 


Un film di MOLLY MANNING WALKER

Gran Bretagna - 98' - Drammatico



MIGLIOR FILM
'UN CERTAIN REGARD'
Fesival di Cannes

MIGLIOR FILM
Semaine de la Critique

MIGLIOR FILM RIVELAZIONE
Ai Premi Bafta



Un film spietatamente illuminante
 

SINOSSI : How to Have Sex, film diretto da Molly Manning Walker, racconta la storia di tre amiche inglesi, alle prese con le prime esperienze sessuali, durante un rito di passaggio a Creta, mentre affrontano la pressione dei loro coetanei nella loro decisione di perdere o no la loro verginità. Ogni anno moltissimi giovani si riversano su Malia, città costiera cretese, per trascorrere le vacanze tra motel, sole, mare e serate in discoteca.
Subito dopo la fine degli esami, le amiche sedicenni
Taz (Mia McKenna-Bruce), Skye (Lara Peake) ed Em (Enva Lewis) giungono sull'isola con una sola missione: divertirsi e avere rapporti sessuali. La prima sera una di loro perde la verginità e si risveglia il giorno dopo con ancora i postumi della sera prima. Nella seconda serata cretese le tre fanno amicizia con Badger (Shaun Thomas) e i suoi amici Paddy (Samuel Bottomley) e Paige (Laura Ambler) all'insegna di un'altra notte folle e confusionaria.
Mentre le sere diventano notti brave, iniziano ad arrivare i risultati degli esami, che portano le ragazze a capire che presto le loro strade si divideranno.

Quello di Molly Manning Walker è un film che parla di consenso e dei suoi contorni sfumati. Un film importante che arriva in un momento storico in cui la consapevolezza femminile prende sempre più forma e voce ma in cui, allo stesso tempo, le forme di violenza subite si moltiplicano. Quella della pressione sessuale (maschile e femminile) esercitata dalla società è una realtà che si perde nella notte dei tempi.
Manning Walker costruisce attorno a questo tema un racconto tristemente autentico. How To Have Sex si inserisce in un discorso collettivo che riguarda tutti. Sia chi non è più adolescente ma che nelle dinamiche vissute da Mia e le sue amiche si riconoscerà, sia i coetanei della protagonista. Una riflessione sulle prime esperienze sessuali. Su quello che sono e non dovrebbero (mai) essere. Un film spietatamente illuminante.  (Festival di Roma)


La RECENSIONE :  Cosa resta alla fine di tutto? Dopo una vacanza al massimo, alcol, bagni di notte, camminate all’alba, incontri e passioni fugaci c’è un’immagine di Tara nello specchio di un negozio di cosmetici all’aeroporto. Il suo volto sembra sdoppiarsi. Da una parte c’è la ragazza scatenata che mangia patatine, urla e cerca il divertimento più sfrenato. Dall’altra ci sono i suoi pensieri, anche il volontario isolamento iniziato proprio nella scena con tracce thriller in cui le amiche non l’hanno ritrovata in stanza la mattina ma c’era solo il suo telefono.
Tara parte con Skye ed Em per Malia, un villaggio in Grecia che è una delle mete del divertimento. Festeggiano la fine del liceo e, arrivate sul posto, vogliono una vacanza da sballo. Riescono a farsi dare una stanza con vista piscina e conoscono i ragazzi del balcone di fronte. Badger è subito attratto ma è con Puddy che ha un’avventura fugace.
How to Have Sex, opera prima di Molly Manning Walker che ha vinto il Prix Un certain regard al 76° Festival di Cannes, sembra avere inizialmente uno sguardo asettico e poi gradualmente scende sempre più in profondità nelle viscere di una storia che mostra il vuoto dopo l’estasi, la noia dopo il desiderio, la voglia istintiva improvvisa di trovarsi in un altro posto. Il tempo è come dilatato. Eterno ma anche velocissimo. Non c’è spazio per una confidenza se non passeggera, per un abbraccio se non respinto come quello sul letto di Paddy nei confronti di Tara, resa così vera e autentica dall’interpretazione di Mia McKenna-Bruce, che si era già fatta conoscere con le serie Get Even e Vampire Academy. La macchina a mano cerca di intrappolare tutti quei momenti: le reazioni dopo i risultati della scuola, gli sguardi, l’apatia del giorno con l’euforia della notte. Cattura i colori come il cinema di Korine (in particolare Spring Breakers) ma sembra accumulare anche le istantanee di un ricordo come Aftersun. Per questo, nella sua straripante fisicità, travolge e inebria, mostra con un istinto animalesco la ricerca del consenso e regala dei ritratti della giovinezza di cui ci si ricorderà a lungo. How to Have Sex è un film ispiratissimo, che sa filmare con incredibile spontaneità ogni pensiero, anche quelli mentre il divertimento è al massimo. Senza bisogno di dialoghi verbosi (non ce ne sta neanche uno) e di voci-off. Dei protagonisti ci ricordiamo soprattutto della loro voce. E dei loro volti. Ogni inquadratura, come quella di Tara che cammina all’alba nella strada deserta, fa prima di tutto parte di un personale monologo interiore prima di diventare traccia di una memoria (forse) da condividere.   (Recensione di Simone Emiliani - SentieriSelvaggi.it)