La
protagonista
del
titolo
è
Cassie,
una
giovane
ragazza
che
studiava
medicina
con
ottimi
risultati.
Un
evento
traumatico
però
l’ha
spinta
ad
abbandonare
il
suo
percorso
di
studi.
Ora
lavora
come
barista
in
una
caffetteria,
ma
nasconde
un
segreto.
Ogni
week-end
si
reca
in
un
locale
diverso,
dando
l’idea
di
essere
completamente
ubriaca
agli
avventori.
Quasi
sempre
un
uomo,
spesso
autodefinitosi
“bravo
ragazzo“,
cerca
di
approfittarsi
di
lei.
A
questo
punto
Cassie
svela
la
verità,
lasciando
l’altro
terrorizzato.
Mentre
la
sua
vita
scorre
in
questo
modo,
una
novità
emerge
dal
suo
passato.
E
così
decide
di
passare
da
un
approccio
trasversale
alla
propria
vendetta
a
uno
più
mirato.
Riprenderà
così
i
contatti
con
alcune
conoscenze
dell’università,
mettendo
in
atto
un
complesso
piano
per
insegnare
a
tutti
i
responsabili
una
lezione
che
non
dimenticheranno
mai.
Bastano
poche
scene
per
restare
catturati
dalla
scrittura
di
Emerald
Fennell,
che
costruisce
un
thriller
incredibilmente
appassionante.
Il
ritmo
del
film
non
sembra
mai
calare,
bilanciando
ottimamente
le
due
trame
principali,
tra
il
desiderio
di
vendetta
di
Cassie
e il
tentativo
di
ricostruirsi
una
vita.
Seguiamo
le
vicende
della
protagonista
incuriositi
da
ogni
sua
prossima
mossa,
affascinati
da
questa
figura
che
corre
sulla
linea
che
separa
bene
e
male.
Tutto
funziona
alla
perfezione,
ogni
pedina
va
al
proprio
posto,
quasi
come
anche
il
film
fosse
uno
dei
passaggi
del
piano
di
Cassie.
Il
tutto
accompagnato
da
scelte
registiche
particolarmente
intelligenti.
Con
questo
lavoro
Emerald
si è
indubbiamente
‘messa
sulla
mappa’
come
dicono
gli
anglofoni,
con
uno
dei
migliori
debutti
a
memoria
recente.
Particolarmente
azzeccata
è
poi
la
scelta
della
colonna
sonora,
a
partire
dalla
splendida
cover
di
Toxic
di
Britney
Spears
che
già
impreziosisce
il
trailer
di
Una
donna
promettente.
Nei
primi
minuti
di
Una
donna
promettente,
c’è
una
scena
incredibilmente
potente
che
testimonia
l’attenzione
posta
al
tema
affrontato
dal
film.
Vediamo
Cassie
camminare
per
la
strada
e
ricevere
da
un
gruppo
di
manovali
alcuni
commenti
‘poco
eleganti’.
La
donna
si
ferma,
fissa
semplicemente
questi
uomini
con
sicurezza,
senza
reagire.
Improvvisamente
i
commenti
si
trasformano
in
insulti,
sempre
più
gravi.
È
una
scena
assolutamente
lineare,
ma
che
proprio
per
questo
colpisce
duro.
Al
di
là
delle
qualità
narrative
di
cui
sopra,
lo
script
di
Emerald
Fennell
è
estremamente
solido
anche
nell’analisi
sociale
che
porta.
Non
si
tratta
di
riflessioni
semplicistiche,
non
c’è
una
banalizzazione
della
questione,
ma
anzi
se
ne
studiano
le
sfumature,
portando
un
ritratto
al
contempo
più
realistico
e
profondo
della
situazione
attuale.
Quello
che
viene
messo
in
luce,
per
quanto
profondamente
legato
al
genere,
non
è lo
scontro
tra
maschile
e
femminile.
Una
donna
promettente
riesce
a
mettere
sotto
la
luce
dei
riflettori
in
maniera
limpida
quanto
determinate
problematiche
siano
incatenate
alla
nostra
società
nel
suo
complesso.
Quanto
accaduto
durante
gli
anni
degli
università
di
Cassie
ha
coinvolto
uomini
e
donne,
adulti
e
giovani
e
figure
a
ogni
livello
sociale.
Senza
deresponsabilizzare
le
singole
persone,
la
crociata
della
protagonista
dimostra
come
esista
un
problema
istituzionalizzato.
Ogni
figura
che
la
donna
incontra
nel
suo
percorso
rappresenta
un
aspetto
differente
della
questione.
Il
film
riesce
a
mettere
in
luce
il
ruolo
di
ciascuno
nella
vicenda,
la
sua
mentalità
e la
sua
completa
ipocrisia.
Ed è
importante
che
non
manchino
neanche
esempi
di
(parziale)
redenzione.
Ma
su
questo
ci
fermiamo...,
per
non
entrare
nel
campo
degli
spoiler.
Se
siete
alla
ricerca
di
un
titolo
per
tornare
al
cinema,
puntate
su
Una
donna
promettente.
L’opera
di
Emerald
Fennell
è
senza
dubbio
una
delle
più
coinvolgenti
della
stagione
appena
passata,
giustamente
celebrata
all’ultima
edizione
dei
Premi
Oscar.
Un
thriller
costruito
con
precisione
chirurgica
che
riflette
in
maniera
profonda
sulla
nostra
società.
(Mattia
Chiappani) |