MONDOVISIONI al JOLLY
in collaborazione con Cinemaniaci - Ingresso euro 3,00

Giovedì 29 Marzo


Ore 18,30
Stranger in paradise

di Guido Hendrikx

Paesi Bassi, 2016, 72 minuti - Lingua: Olandese e inglese con sottotitoli italiani

Tre gruppi di giovani migranti appena arrivati nei Paesi Bassi vengono "intervistati" dall'attore Valentijn Dhaenens, che impersona un addetto ai servizi sociali. Al primo gruppo si spiega quanto costano all'Europa, quali rischi portano e perché gli europei non li vogliono. Al secondo, si dipinge un'immagine idilliaca in cui saranno accolti a braccia aperte e realizzerarnno i loro sogni. Al terzo vengono poste domande burocratiche, sulle procedure seguite per arrivare e il diritto d'asilo. Tre approcci, specchio dei nostri atteggiamenti fallimentari di fronte alla disperazione umana: il rifiuto, l'idealismo, l'indifferenza. I protagonisti sono veri rifugiati, sono vere le loro terribili storie. Un esperimento crudele? Non quanto la realtà.


Ore 21,30
The Workers Cup

di Adam Sobel

Gran Bretagna, 2017, 92 minuti - Lingua: Inglese, arabo, nepalese, malayalam e kwa con sottotitoli italiani

Quando la commissione FIFA ha selezionato il Qatar per ospitare la Coppa del Mondo 2022, il paese ha utilizzato le proprie risorse per cominciare a costruire stadi e opere architettoniche grazie soprattutto a milioni di lavoratori migranti. Il documentario segue alcuni di questi uomini provenienti da India, Kenya, Nepal e Ghana che, bloccati in campi isolati e costretti a lavorare innumerevoli ore per salari miserabili. Quando gli sponsor FIFA organizzano un torneo di calcio aziendale, gli operai tentano di sfuggire alla realtà cui sono costretti per raggiungere un vanificato "benessere sul luogo di lavoro". Mentre il torneo ammonta a poco più di una manovra di marketing per le figure ai vertici della gerarchia aziendale, gli operai abbracciano la rara opportunità di competere in una realtà amatoriale per dimostrare a se stessi la capacità di affrontare le sfide. L'opera giustappone gli stadi appena costruiti con lo squallore di quei corridoi angusti in cui gli operai tornano di notte. Anche quando saranno nel vivo della competizione, gli uomini non potranno scrollarsi di dosso il timore di essere stati ingannati da un'impresa potente e profondamente cinica, desiderosa di distrarli dalle palesi violazioni dei diritti umani.