Lunedì 25 Settembre
Ore 21,30
ERASERHEAD -
LA MENTE CHE
CANCELLA
di David Lynch
Usa - 89' - 1977 - Versione Integrale Sottotitolata
Nato in un contesto
indipendente e
underground, il primo
lungometraggio di David
Lynch passa in pochi
mesi dalle gallerie
d'arte di New York alle
sale di tutto il mondo.
Girato in totale
autonomia nel 1976, con
un pugno di amici e
collaboratori fidati, si
fa subito notare per
l’inquietudine che emana
e per lo sconcerto che
suscita nei pur ben
disposti spettatori. È
il primo incunabolo (ma
per alcuni il più
radicale e ipnotico)
delle visioni lynchane:
b/n avanguardistico,
narrazione apocalittica,
vicende inspiegabili e
orrore ovunque, con una
trama (un uomo
misterioso, con un
figlio mostruoso, dentro
un futuro
post-industriale)
pressoché nulla. Né
fantascienza né horror,
anche se i vari
distributori nazionali,
Italia compresa,
provarono a farlo
passare per un film di
genere. In verità, il
dialogo è con il
surrealismo, la
fotografia industriale,
l’underground
statunitense. "Come
Shining,
Eraserhead stupisce
per la capacità di tener
fede alla forma
linguistica
dell'inconscio", secondo
Enrico Ghezzi. A
posteriori, va
considerato come il film
che per primo ha dato
voce ai fantasmi
interiori di Lynch: non
solo alle sue fantasie
morbose, ma anche al suo
desiderio di purezza
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Lunedì 9 Ottobre
Ore 21,30
BLOW-UP
di
Michelangelo Antonioni
Gran
Bretagna/Italia - 112'
- 1966 - Versione Integrale
Blow-up
è un film
che si
presta a
tante
interpretazioni,
perché la
problematica
cui si
ispira è
appunto
l'apparenza
della
realtà.
[...]
L'esperienza
del
protagonista
non è né
sentimentale
né amorosa,
riguarda
piuttosto il
suo rapporto
con il
mondo, con
le cose che
si trova di
fronte. È un
fotografo.
Un giorno
fotografa
due persone
al parco, un
elemento di
realtà che
sembra
reale. E lo
è. Ma la
realtà ha in
sé un
carattere di
libertà che
è difficile
spiegare.
Questo film,
forse, è
come lo Zen:
nel momento
in cui lo si
spiega lo si
tradisce.
(Michelangelo
Antonioni)
Le serie di
immagini,
primi piani
e campi
lunghi è
un’avventura
nel tempo.
Il fotografo
è un enigma,
un
sorprendente
punto di
collegamento
tra
definizione
precisa e
fantasia. La
macchina
fotografica
raggiunge
l’apice
dell’obiettività:
è la sola
testimone di
un crimine,
e dunque il
solo punto
di contratto
con il mondo
esistente.
Allo stesso
tempo, la
fotografia
offre la
miniatura
ironica di
un mondo
governato
dall’ambiguità,
dalla
precarietà e
da un senso
d’alienazione
quasi
ridicolo.
Sono questi
il paradosso
e la
‘narrazione’
in cui entra
il fotografo
interpretato
da David
Hemmings. (Peter
von Bagh)
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Lunedì 6 Novembre
Ore 21,30
LA
CORAZZATA POTEMKIN di
Sergej M. Ejzenstejn
Urss - 68' - 1925 - Versione
Integrale Sottotitolata
Nato su commissione per
celebrare la rivoluzione
del 1905, il film
solleva immediati
entusiasmi
internazionali. "La
Potëmkin non è di quelle
navi che si possano
affondare con dei
siluri. Ha levato
l'ancora per sempre.
Naviga. La sua scia
contiene tutto" (Robert
Desnos, 1927). Tenendo
ferma la potenza delle
idee e della loro forma
cinematografica,
possiamo osare: il
Potëmkin è anche un
film di straordinario
intrattenimento ... |
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Lunedì 4 Dicembre
Ore
21,30
LA FEBBRE DEL SABATO SERA
di
John Badham
Usa - 119' - 1977 -
Versione Integrale Sottotitolata
Restaurato in 4K nel
2016 da Paramount e dal
regista John Badham
presso i laboratori
Technicolor e Deluxe a
partire dal negativo
originale 35mm e dalle
tre matrici 35mm'.
Sullo sfondo di una New
York livida e marginale,
il ballo, per l'italoamericano
Tony Manero, è strumento
di riscatto sociale e
morale. Le movenze
irresistibili di John
Travolta tra i colori
pop della pista da ballo
e la colonna sonora
composta dai Bee Gees,
quintessenza seventies
della disco music, ne
hanno fatto uno dei film
musicali di maggiore
successo di sempre, un
vero e proprio culto che
ha impresso un segno
indelebile nella storia
del cinema e del
costume. Eppure, dietro
lo sfavillio delle luci
stroboscopiche, resta
l'amarezza di un
ritratto giovanile crudo
e disperato. |
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Lunedì 15 Gennaio
Ore
21,30
L'ATALANTE
di
Jean Vigo
Francia - 89' - 1934
- Versione Integrale Sottotitolata
Restaurato in 4K nel
2017 da Gaumont in
collaborazione con
Cinémathèque française e
The Film Foundation con
il supporto di CNC
presso i laboratori
L'Immagine Ritrovata e
L'Image Retrouvée a
partire da nitrati
originali di prima
generazione ...
L’Atalante è uno
dei film del lontano
passato più vivo nella
memoria delle giovani
generazioni italiane,
per via di quel tuffo
nel fiume a occhi
spalancati, accompagnato
da
Because the Night
di Patti Smith, che da
molti anni introduce la
notte cinéphile di
Fuori orario.
Occasione d’oro per
scoprire o ritrovare che
film straordinario c’è
intorno a quel tuffo: un
inno alla giovinezza
eterna dell’amour
fou, nel nuovo
restauro curato da
Bernard Eisenschitz e da
Gaumont che lo
restituisce alla sua
prima versione assoluta.
“Il confronto tra le sei
copie anteriori al 1940
di
L’Atalante e di
Le Chaland qui passe
(la versione con il
sonoro mutilato e
rimontato per l’uscita
in Francia) ha
confermato che la copia
del British Film
Institute era la
princeps del vero
Atalante,
proiettato a Londra
nell’autunno 1934”,
spiega Eisenschitz.
Utilizzando questa
copia-guida e alcune
copie di
Le Chaland qui passe
precedenti alle
mutilazioni, il nuovo
restauro riporta per la
prima volta il film alla
sua 'veste originaria',
quella degli anni
1933-1934. |
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Lunedì 9 Aprile
Ore
21,30
VISAGES VILLAGES
di
AgnesVarda
Francia - 89' - 2017 - Versione Integrale Sottotitolata
PRIMA VISIONE
Ha ottantotto anni e fa
film come se ne avesse
ventotto. Agnès Varda,
nello splendore dei suoi
anni d’oro, è diventata
una maga umanista. Qui
fa squadra con JR,
street photographer che
deve la sua reputazione
ai giganteschi graffiti
urbani e potrebbe essere
definito un equivalente
gallico di Banksy. Lui è
un hipster beffardo e
sovranamente flemmatico
di trentatré anni con
l’immancabile cappellino
e gli occhiali da sole,
lei è una leggenda della
nouvelle vague,
caschetto di capelli
bicolore e un volto che
conserva la splendida
gravità che l’ha sempre
contraddistinta. Ma
entrambi sono outsider
dell’arte, interessati a
esprimere visivamente la
vita seguendo le proprie
regole. Varda e JR, che
collaborano alla regia,
si mettono in viaggio
con un unico liberatorio
obiettivo: in ciascun
luogo visitato JR creerà
giganteschi ritratti in
bianco e nero degli
abitanti che andranno a
ricoprire case, fienili,
facciate di negozi, ogni
superficie libera. Così
facendo, doneranno
grandezza a quelle
persone. Non una
grandezza da supereroi,
ma una grandezza umana,
da persone in carne e
ossa quali sono. I due
conoscono (e
fotografano) operai,
formaggiai, camionisti.
È una ricognizione della
Francia rurale, e le
immagini che affiorano
sono giocose, spettrali
e belle e commoventi:
Andy Warhol incrocia
Walker Evans.
Visages Villages
lancia un potente
messaggio sul tipo di
società che stiamo
diventando. La nostra
dipendenza dalla
ricchezza e dalla
celebrità ha iniziato a
svuotare il valore della
vita normale, e il film
dà una sublime
strigliata a questo
atteggiamento. |
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Lunedì 16 Aprile
Ore
21,30
NOVECENTO - Parte Prima
di
Bernardo Bertolucci
Italia - 160' - 1976 - Versione
Integrale
Dal 1900 al secondo
dopoguerra, le due vite
contrapposte e
intrecciate del
contadino Olmo (Gérard
Depardieu) e del ricco
latifondista Alfredo (Robert
De Niro) al centro di un
poderoso e veemente
affresco dove Bertolucci
ha tentato di fondere il
mélo hollywoodiano con
l'epica comunista, non
senza echi filmici
inattesi (il patriarca
Berlinghieri di Burt
Lancaster è quasi una
variante acre e
sanguigna del principe
di Salina). Due atti: il
primo va dal 1900
all'avvento del
fascismo, il secondo si
conclude con la
Liberazione. Oltre al
sontuoso ed eterogeneo
cast, protagonista è il
paesaggio della campagna
parmense, esaltato dalla
fotografia di Storaro. |
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Lunedì 23 Aprile
Ore
21,30
NOVECENTO - Parte Seconda
di
Bernardo Bertolucci
Italia - 160' - 1976 - Versione
Integrale
Dal 1900 al secondo
dopoguerra, le due vite
contrapposte e
intrecciate del
contadino Olmo (Gérard
Depardieu) e del ricco
latifondista Alfredo (Robert
De Niro) al centro di un
poderoso e veemente
affresco dove Bertolucci
ha tentato di fondere il
mélo hollywoodiano con
l'epica comunista, non
senza echi filmici
inattesi (il patriarca
Berlinghieri di Burt
Lancaster è quasi una
variante acre e
sanguigna del principe
di Salina). Due atti: il
primo va dal 1900
all'avvento del
fascismo, il secondo si
conclude con la
Liberazione. Oltre al
sontuoso ed eterogeneo
cast, protagonista è il
paesaggio della campagna
parmense, esaltato dalla
fotografia di Storaro. |
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Lunedì 7 Maggio
Ore
21,30
IO & ANNIE
di
Woody Allen
Usa - 93' - 1977
- Versione Integrale Sottotitolata
Un punto di svolta, una
rivoluzione comica, una
disintegrazione
romantica. Woody Allen,
come Chaplin, scopre il
proprio talento nel
padroneggiare il riso e
il pathos. La sincopata
storia d’amore tra Alvy
e Annie scompagina ogni
ordito narrativo (negli
anni la critica parlerà
di Ionesco, di Brecht e
di Groucho), sullo
sfondo di ‘cartoline
newyorkesi degli anni
Settanta’ che oggi
stringono e fanno bene
al cuore: glamour
femminile fatto di
larghi pantaloni,
fragilità eccentrica e
dipendenza farmacologica,
i palcoscenici off del
Village, Marshall
MacLuhan in fila al
cinema. Seems like
old times: nel
ricordo i due si baciano
contro lo skyline visto
dal Franklin Delano
Roosevelt Drive, e
comincia ufficialmente
l’era Woody Allen,
everyman senza
uguali della commedia
cinematografica moderna. |
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