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Miglior film francese dell’anno, Premio della giuria al Festival di Cannes e candidato agli Oscar come miglior film internazionale, “I MISERABILI”di Ladj Ly sarà disponibile dal 18 maggio su MioCinema.it, la prima piattaforma digitale dedicata al cinema d’autore che mette al centro la sala cinematografica e il suo pubblico.
Girato esattamente dove Victor Hugo aveva ambientato il suo romanzo, a Montfermeil, nella periferia a un’ora dal cuore di Parigi si consuma un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico. Stéphane, insieme a due colleghi veterani di una squadra anticrimine, si trova a fronteggiare una guerra tra bande, membri di un ordine religioso, ragazzini in rivolta. Un semplice episodio di cronaca diventerà il pretesto per una deflagrante battaglia per il controllo del territorio, in un tutti contro tutti senza pietà.

“Non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi.
Ci sono solo cattivi coltivatori” (Victor Hugo)
'La Maggior parte dei delitti dell'uomo
inizia dal vagabondaggio del fanciullo' (Victor Hugo)

La SCHEDA e la RECENSIONE di MyMovies

Il SITO di Lucky Red

Genere: Drammatico
Paese: Francia
Durata: 102 min
 
Regia: Ladj Ly
 

Sceneggiatura:
Ladj Ly,
Giordano Gederlini

 

I Miserabili, è un film diretto da Ladj Ly, che segue la storia di Stéphane (Damien Bonnard), un agente di polizia che si trasferisce dal comune francese Cherourg a Montfermeil, nella periferia di Parigi. Stéphane si integra facilmente nella comunità del piccolo centro e viene inserito nella squadra anti-crimine al fianco dei colleghi Chris (Alexis Manenti) e Gwada (Djibril Zonga), due poliziotti esperti e dai metodi non convenzionali.
Capisce fin da subito quanto la situazione tra le gang del quartiere sia tesa e fragile, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. La goccia che fa traboccare il vaso è il furto di un leoncino che viene rapito da un circo, a cui segue un incomprensibile violenza nei confronti di un bambino, mentre tutto viene ripreso da un drone a cui molti inizieranno a dare la caccia per cancellare le prove.
Stéphane si troverà costretto a sporcarsi le mani e gli occhi, invischiato in prima persona nelle miserie dei bassifondi, polveriera di violenza e criminalità, e comprenderà le difficoltà della polizia nel mantenere la pace e l'ordine seguendo il sentiero della legalità. (ComingSoon)

Presentato in concorso al Festival di Cannes del 2019, dove ha vinto il Premio della Giuria, I Miserabili è il primo film lungometraggio da regista del francese quarantenne Ladj Ly, filmmaker che lo ha realizzato a partire da un suo cortometraggio omonimo del 2017 che aveva ottenuto numerosi riconoscimenti (in particolare al prestigioso Festival internazionale del cortometraggio di Clermont-Ferrand) e una nomination al César per il miglior cortometraggio nel 2018. Ly, i cui genitori sono originari del Mali, è sempre vissuto a Montfermeil, comune francese di 24.951 abitanti situato nel dipartimento della Senna-Saint-Denis, noto soprattutto per essere la cittadina dove ha sede "Al sergente di Waterloo", la locanda dei Thénardier raccontata da Victor Hugo nel suo famosissimo romanzo "I miserabili". Proprio da qui, il titolo del film.  Da sempre Montfermeil e le sue problematiche sociali sono al centro del lavoro registico di Ladj Ly, che vi ha girato diversi videoclip e il suo documentario 365 jours à Clichy-Montfermeil, girato dopo le rivolte avvenute nelle banlieu francesi nel 2005.  Sempre nella sua città, nel 2018, il regista ha fondato una scuola di cinema gratuita all'interno degli Ateliers Médicis, chiamata Kourtrajmé13.  I primi passi nel mondo del video e del cinema li ha mossi assieme ad altri cineasti ed artisti come Kim Chapiron, Romain Gavras, JR, e il collettivo Kourtrajmé.  Nel 2016 ha co-diretto, assieme a Stéphane De Freitas, il documentario A voce alta - La forza della parola.  I Miserabili, che ha Cannes ha vinto anche il Prix CST destinato ad un artista-tecnico, andato a pari merito a Flora Volpelière per il montaggio e a Julien Poupard per la fotografia - è anche il film che è stato scelto per rappresentare la Francia ai Premi Oscar del 2020, concorrendo nella categoria per il miglior film internazionale. In patria, dove è uscito nel 2019, il film è stato visto da oltre un milione e 700mila spettatori, divenendo il maggior successo di pubblico di Le Pacte, la società fondata da Jean Labadie che l'ha distribuito nei cinema.  Acclamato dalla critica, I Miserabili, secondo il Sunday Journal, ha colpito così tanto il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron da spingerlo a chiedere al governo di affrettarsi per trovare idee e agire per migliorare le condizioni di vita in quei quartieri e in quartieri analoghi in tutta la Francia.

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LES MISERABLES
- L'ariosa sequenza d'apertura, girata davanti all'Arco Trionfo durante i festeggiamenti per la Coppa del Mondo 2018, mostra un popolo unito sotto le bandiere tricolori francesi. Dura poco. Con uno scarto improvviso Ladj Ly ci catapulta nel quartiere di Montfermeil oggi ,dove è cresciuto e girò un cortometraggio che porta lo stesso titolo del romanzo di Victor Hugo, non a caso proprio come questo suo primo lungometraggio che ne è lo sviluppo e che l'anno scorso vinse al Festival di Cannes un meritatissimo Premio della Giuria. Dai Miserabili ai Nuovi Miserabili. Dall' illusoria libertè egalitè fraternitè, alla più totale frammentazione della cittadina inferno-prigione, polverizzata in clan, sette religiose, racket, polveriere islamiche, giri di spaccio, prostituzione e compravendita di ogni refurtiva. Ci introduce nei suoi gironi una squadra di polizia che la carismatica Jeanne Balibar ha messo in piedi al commissariato. Tre agenti psicologicamente diversi e complementari: Chris (Alexis Manenti) detentore di ogni sopruso, Gwuada (Djebril Zonga) nero atletico scattante e Stephane (Damien Bonnard) eclettico astro nascente del Cinema d'Oltralpe), il nuovo arrivato introverso, trasferito per star vicino al figlio, ignaro dell'incubo in cui verrà precipitato. Il film parte classico come un ottimo polar nella prima parte. Via via se ne discosta, prendendo un duplice andamento anomalo che diventa la sua forza.  Da un lato riuscendo perfettamente in quella fusione documentaristica e di finzione che lo aggancia a una visione potentissima del reale (cosa che sfuggì di mano a Mathieu Kassovitz nel pur interessante L'ODIO). Dall'altro percorrendo la traccia di quel meraviglioso film di Bertrand Tavernier che è L.627. Mostrando cioè l'impossibilità di applicare una legge scritta in una realtà che la travalica. Il film di Ladj Ly nella sua furia visiva procede infatti per sfumature, arrivando in una terra di nessuno dove bene e male non sono più distinguibili, concentrandosi su un elemento umano in formazione fatto di bambini preadolescenti senza un'identità etica ben precisa. Saranno loro l'obiettivo su cui dovrà concentrarsi la squadra di polizia ,in un gioco al massacro estenuante continuamente ribaltato,filmato (l'idea geniale del drone) ricattato e ricattabile. Fino a uno spostamento identitario dei ruoli guardia-ladro, scivoloso sotto l'aspetto etico e umano. Splendido esempio di Cinema 'en plein air' con la macchina a mano elettrizzante di Julien Poupard, che a parte i pochi interni in auto nel Kebab e nel Commissariato, vola tra i vicoli, le strade e i palazzoni tutti uguali come fosse anch'essa un drone.  Il risultato toglie il fiato, scava nella coscienza, scortica la visione.    (CARLO CONFALONIERI)